DPCM 26 APRILE 2020: I CHIARIMENTI DEL GOVERNO DEL 2.05.2020.
Come auspicato nel precedente approfondimento, il Governo è intervenuto in data odierna per chiarire la portata del D.P.C.M. del 26 aprile u.s.
In particolare, è stato chiarito che per “congiunti” debbano intendersi “i coniugi, i partner conviventi, i partner delle unioni civili, le persone che sono legate da uno stabile legame affettivo, nonché i parenti fino al sesto grado (come, per esempio, i figli dei cugini tra loro) e gli affini fino al quarto grado (come, per esempio, i cugini del coniuge).”
Come già anticipato, dunque, saranno ritenuti giustificati e necessari anche gli spostamenti per coloro che sono legati da un rapporto di fidanzamento purché esso si esprima in un legame affettivo stabile.
Resta fermo che, secondo quanto precisato dallo stesso Palazzo Chigi, “è comunque fortemente raccomandato limitare al massimo gli incontri con persone non conviventi, poiché questo aumenta il rischio di contagio. In occasione di questi incontri devono essere rispettati: il divieto di assembramento, il distanziamento interpersonale di almeno un metro e l’obbligo di usare le mascherine per la protezione delle vie respiratorie.”
Quanto poi alla possibilità di svolgere attività sportiva (es. jogging, bicicletta) o motoria all’aperto (es. passeggiata), è stato precisato che debba ritenersi “giustificata ogni uscita dal domicilio” per tale fine.
Dette attività sono consentite solo se svolte individualmente, a meno che non si tratti di persone conviventi, nel rispetto delle note distanze di sicurezza.
Il Governo ha anche chiarito che sarà possibile spostarsi, anche con mezzi pubblici o privati, per raggiungere il luogo individuato per svolgere tali attività, ciò purché avvenga entro i limiti territoriali della propria Regione.
È infine stato precisato che dal prossimo 4 maggio sarà anche “consentito spostarsi nell’ambito della propria Regione per far visita nei cimiteri ai defunti, sempre nel rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro e del divieto di assembramento”.
Gli auspicati chiarimenti, seppure non tempestivi, sono dunque stati resi; è ora demandato al buon senso di ciascun cittadino cercare di evitare il diffondersi del contagio.